RICORDARE

I DEFUNTI

I cristiani (dalle catacombe ai grandi cimiteri monumentali) hanno sempre pregato per i defunti, nella convinzione che essi, pur essendo fra le braccia di Dio, continuino a far parte della comunità degli uomini e della Chiesa. Infatti, per il legame di fede che prosegue anche dopo la morte, i vivi pregano Dio affinché accolga, purifichi e perdoni le anime dei morti. Inoltre, la comunità custodisce i corpi dei defunti perché attende di resuscitare con loro nell’ultimo giorno, quando Cristo - il Figlio di Dio che ha sconfitto la morte - tornerà per inaugurare il Regno di Dio.

 


LA STORIA  DI S.ORSOLA

 

Visse probabilmente nel IV secolo narra di una giovane bellissima, Orsola, figlia di un re bretone, che accettò di sposare il figlio di un re pagano con la promessa che si sarebbe convertito alla fede cristiana. Partì con 11.000 vergini per raggiungere lo sposo, ma una tempesta le fece cadere in mano agli Unni di Attila. Il rifiuto delle loro attenzioni provocò il martirio. Orsola fu trafitta da una freccia perché non aveva voluto sposare lo stesso Attila. La base storica di questa leggenda è dimostrata dal ritrovamento di una iscrizione presso una chiesa di Colonia, città del martirio.

 


Il camposanto di Santo Spirito è il più antico di Palermo ed è proprietà di una Confraternita religiosa fondata nel 1551, la Venerabile Compagnia di S. Orsola (da cui deriva il nome con il quale i palermitani lo identificano). Esso, quindi, è l’unico cimitero privato della città e non usufruisce di fondi pubblici. Fino al XVIII sec. a Palermo, come altrove, la sepoltura dei defunti era affidata alla pietà delle varie corporazioni religiose che tumulavano, con grossi rischi per la salute pubblica, nelle chiese e all’interno del centro abitato. Allo scopo di scongiurare qualsiasi pericolo, il vicerè Caracciolo fece una gara tra le Confraternite del tempo per la costruzione di un cimitero al di fuori delle mura cittadine. L’offerta più vantaggiosa fu quella della Venerabile Compagnia di S. Orsola che finanziò e costruì il cimitero. Perciò, il 5 febbraio del 1785, venne firmato un contratto tra il vicerè Caracciolo e la Compagnia, alla quale veniva concesso in proprietà il camposanto di S. Spirito e la Chiesa omonima sita al suo interno. Inoltre, l’accordo stabiliva che la gestione dei due beni fosse affidata in perpetuo agli amministratori della Venerabile Compagnia, i quali svolgono questo compito attraverso l’Ente Camposanto di Santo Spirito, creato sin dall’origine per tale scopo. Ed è così da quel momento in poi, per oltre 220 anni.

IL CIMITERO E LA COMPAGNIA DI SANT’ ORSOLA

 

 

 

 


LA CHIESA DI SANTO SPIRITO DETTA DEL VESPRO

La chiesa di Santo Spirito fu costruita tra il 1173 e il 1178, sotto il regno di Guglielmo II. In particolare, è famosa per quello che vi accadde il 31 marzo 1282, martedì di Pasqua e anniversario della sua consacrazione. Mentre si stava cantando il Vespro, un soldato francese perquisì in modo poco decente una giovane siciliana. Il marito reagì e lo uccise. Ciò diede il via alla grande rivolta contro il dominio angioino, in seguito conosciuta con il nome di “Vespri Siciliani”. Dal punto di vista architettonico la chiesa è il risultato, molto armonioso, di una mescolanza fra gli stili arabo-normanno e gotico.